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14.11.2014
OLTRE LA NOTIZIA
Le parole hanno un peso. Inclusione

inclusione s.f. relazione che intercorre fra due insiemi quando tutti gli elementi di un insieme fanno parte dell'altro

Handicappato. Menomato. Ritardato. Diversamente abile. Persona con bisogni speciali. Persona con disabilità. Cosa rende differenti queste espressioni? In fondo potrebbero denotare tutte la stessa situazione, in realtà non è così. E non si differenziano solo perché qualcuna è più politically correct o perché alcune sono connotate negativamente più di altre.

Le parole hanno un peso: lo dice il titolo stesso di questa rubrica. Le parole descrivono la realtà, certo, ma sono anche in grado di "significare", darle senso, costruirla o modificarla, agendo sul modo in cui la percepiamo. Parlare di "persone con disabilità" invece che di "handicappati" non è soltanto una parola cambiata, nasce e si impone da un pensiero cambiato. Un pensiero accessibile.

Significa che le azioni che ogni giorno mettiamo in campo e il modo in cui ci relazioniamo con gli altri e con l'ambiente (costruito, sociale e culturale) non sono più soltanto un "fare per includere", ma derivano e sono frutto di un pensiero inclusivo dove la disabilità non è né eroismo né pietismo, dove la disabilità non è solo quella fisica e non è una condizione o un problema che connota la singola persona. Ma è un concetto universale, proprio dell'essere umano, al di là del tempo, dello spazio e delle differenze.

Inclusione si verifica quando tutti gli elementi di un insieme fanno parte di un altro, appartengono ad un altro, non si limitano a "starci dentro". Significa porre l'accento su ciò che abbiamo in comune in quanto esseri umani, persone e cittadini, significa entrare in relazione con il mondo della disabilità ritratto, però, in modo autentico e credibile. Significa parlare di "pari opportunità", "vita indipendente" e "autodeterminazione".

L'inclusione passa quindi inevitabilmente dalla relazione e dalla comunicazione, e la comunicazione deve farsi carico di una grande sfida: quella di immaginare il cambiamento culturale e, poi, di metterlo in atto. Per arrivare un giorno a "pensare in maniera accessibile e magari agire di conseguenza, dando cioè accesso ai diritti, alle necessità e forse anche ai desideri di tutti..." (Giorgio Genta).


Da una parte artisti che fanno della perfezione del movimento il loro linguaggio e che parlano attraverso il corpo. Dall'altra, ragazzi con disabilità che utilizzano la parola scritta come ponte fra i loro gesti inadeguati e un cervello intelligente, un mondo interiore ricco e creativo. Questo è Don Chisciotte, nato da K-Lab e Aterballetto, per raccontare quel Don Chisciotte che esiste in ognuno di noi, per raccontare la pretesa e il desiderio di essere "normali esseri umani", la sfida di "trasformare con la determinazione il sogno in realtà", il sogno di scardinare tutte le barriere, fisiche e culturali, della società.

Per approfondimenti:
· Le parole hanno un peso: disabilità - 21 ottobre 2014
· Le parole hanno un peso: diversità - 15 settembre 2014
· Le parole hanno un peso: ambiente - 11 luglio 2014
· Le parole hanno un peso: persona - 11 giugno 2014
 

Inklusion (f) ist die Verbindung zwischen zwei Mengen, wenn alle Elemente einer Menge zur zweiten gehören.

Körperbehinderte, Zurückgebliebene, Behinderte, Personen mit besonderen Bedürfnissen. Menschen mit Behinderungen. Was differenziert diese Ausdrücke? Sie scheinen den gleichen Zustand zu beschreiben, dem ist aber nicht so. Sie differenzieren sich untereinander nicht nur, weil einige mehr politically correct klingen oder, weil einige mehr als andere negativ konnotiert sind. Worte spielen eine wichtige Rolle, denn sie beschreiben die Realität, sie können aber auch der Realität eine Bedeutung, einen Sinn geben. Sie können die Realität bilden und ändern, da sie ihre Wahrnehmung beeinflussen. Wenn man nämlich über „Menschen mit Behinderung" statt „Körperbehinderte" spricht, wechselt man nicht nur den Ausdruck, sondern man denkt auch anders. Man denkt in einer zugänglichen Weise.





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